Antartide: viaggio al sesto continente. La vita nella Base Mario Zucchelli

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Pubblicato Venerdì, 08 Novembre 2013 04:59
Scritto da giorgio
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È un viaggio indietro nel tempo la vita nella Base Mario Zucchelli, avamposto italiano in Antartide, che si affaccia sul Mare di Ross.

Qui, le comunicazioni con l’Italia si fanno complicate, per via della larghezza di banda, che limita l’uso di Internet ad un solo computer, a disposizione di tutti: chi prima arriva, si siede, e appena può lascia il posto agli altri. Non si creano mai ingorghi, perché il rispetto reciproco in un mondo ristretto come questo è fondamentale. Tuttavia, capita di tentare due o tre volte prima di trovare il posto libero, e questo insegna a controllare e poi ridimensionare completamente la frenesia che abbiamo a case di accedere continuamente alla rete, vedere le mail, postare su Facebook, twittare e così via.

A questo ridimensionamento se ne aggiunge un altro, legato al fatto che qui non si usano telefonini.

Tre giorni di questa vita e ci si accorge di essere tornati ad un mondo perso da tempo e che i giovani di oggi non hanno mai conosciuto: un mondo nel quale si parlava molto, ma di persona, non attraverso whatsup e le chat. Del tuo interlocutore coglievi tutto, perché il tono della voce, i movimenti, dicevano molto della persona che ti stava di fronte. Allo stesso modo, abbandonato il mondo dei videogiochi, si ritorna a un mondo più sano nel quale si giocava in gruppo, a biliardino, a ping pong, e tra un gol e l’altro si rideva insieme prendendosi in giro.

Questo mondo perso nella patologica modernità che ci fa vivere in modo virtuale, riaffiora qui improvvisamente e riempie di nostalgia.

E che dire del piacere di non leggere per giorni i quotidiani pieni delle nefandezze che tutti conosciamo? È come respirare ossigeno, liberarsi dall’inquinamento della politica, dell’economia, dei rapporti competitivi e conflittuali: provate a essere conflittuali in una microsocietà di 60 persone, e scoprirete molto presto che si produce di più e si vive meglio ad aiutarsi uno con l’altro!

Liberati dalla inutile frenesia del virtuale, ci si ritrova a lavorare con tempi scanditi di fatto solo dai pasti (è sempre giorno e non ci si accorgerebbe altrimenti del tempo che passa): lo chef Franco ei suoi collaboratori sono incredibili. Non c’è stata una sola pietanza in questi giorni che non sia stata al livello di un ottimo ristorante. Del resto, mangiare insieme e mangiare bene son due aspetti fondamentali della vita in Base: sono un momento di relax, e nello stesso tempo di appagamento psicologico e nutrizionale, viste le temperature in cui si opera (al momento, tra -15 e -20). Si mangia talmente bene e di gusto che leggende locali parlano di persone tornate a casa con 10 chili in più!

Dopo i pasti, nella saletta per il caffè, si fanno altre due chiacchiere, e dopo cena si gioca a biliardino, o si esce a fare due passi, o si guarda un film.

Vi starete domandando dei servizi igienici. Ovviamente sono in comune, ma il rispetto di cui parlavo prima fa si che tutto sia pulito come a casa.

Si dorme in stanzette da due letti a castello. C’è spazio appena per muoversi , ma ci si abitua anche a questo. E se un compagno di stanza russa…ci sono i tappi per le orecchie. E Buona Notte a tutti!

 

(altre info sulla XXIX spedizione nei siti: www.pnra.it e www.italiantartide.it)