Giorgio Di Bernardo

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Giorgio Di Bernardo è nato a Roma nel 1957. Laureato in Lettere all’Università di Roma, è giornalista professionista dal 1992.

Ha cominciato la sua attività come giornalista scientifico dell'ANSA e ha poi lavorato per varie testate e collaborato con quotidiani e periodici italiani e stranieri, occupandosi prevalentemente di scienza e in particolare di Aerospazio, producendo oltre 10.000 pezzi tra notizie e articoli di divulgazione. E’ co-fondatore della testata on-line Dedalonews, che è stata un punto di riferimento in Italia per l’informazione sull’Aeronautica, lo Spazio e la Difesa. Attualmente si occupa di Aerospazio per l'agenzia di stampa ASCA.

Ha partecipato, come esperto in aerospazio, a decine di trasmissioni televisive e radiofoniche della RAI, di Mediaset e di National Geographic, e realizzato come autore i testi di altrettante. Per la RAI ha curato più volte la revisione, adattamento e traduzione in italiano di documentari di divulgazione scientifica prodotti all’estero.

È autore dei libri: “Vedo la Terra azzurra” (Editalia, 1997), sulla conquista dello spazio; “Nella nebbia in attesa del Sole” (Di Renzo, 2005; prima ristampa 2013), unica biografia esistente del prof. Luigi Broglio, padre dell’astronautica italiana; CIRA, libro istituzionale del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA, 2010); STS-134: l’azzurro oltre il cielo (editrice Rivista Aeronautica, 2011). Oltre ai libri dedicati allo spazio, ha scritto articoli scientifici di analisi sulle tecniche di propaganda e la comunicazione pubblicati su riviste specialistiche.

Nel corso della sua attività professionale, ha effettuato quattro voli in microgravità con l’Agenzia Spaziale Europea, seguendo come giornalista specializzato gli esperimenti imbarcati e producendo due brevi documentari andati in onda su RAI 3 e su MT Channel.

Tiene regolarmente seminari sulla storia delle conquiste spaziali, sull’analisi di incidenti con astronauti a bordo e sulla comunicazione scientifica, presso università, centri di ricerca e centri di formazione post-laurea.

Ha contribuito, nel 2004, all’ideazione dell’esperimento SPEM, un dimostratore di scudo termico gonfiabile per il salvataggio di astronauti in emergenza. Con uno scienziato del Politecnico di Torino, ha poi sviluppato il concetto di un calzino ai nanotubi da sperimentare sulla stazione spaziale per consentire agli astronauti di muoversi aderendo a qualsiasi superficie per eliminare la necessità di appigli e l'uso di  velcro.

Dal 2010 al 2012 si è occupato del rilancio delle attività di comunicazione del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA), per il quale ha - tra l'altro - riprogettato il sito web, portandolo da poche decine a circa 10.000 contatti al mese, scritto e curato la pubblicazione del libro istituzionale e di brochure tecniche e divulgative, ideato la sceneggiatura e indicato i contenuti del nuovo video istituzionale e curato la realizzazione della web-Tv del Centro.